Roma, che poi al contrario si legge amoR, perché solo chi c’è nato può davvero amarla, ama ogni sua difficoltà come il traffico, Ama ogni sua impossibilità come il trovare parcheggio, ama tutto insomma.
Nasco a Roma 37 anni fa e ho vissuto sempre a Roma, tranne due anni dove ho lavorato a Milano, e per quanto Milano sia una città più a misura d’uomo e a misura di professionista, l’odore dello smog di Roma mi mancava profondamente, per dire che mi mancava praticamente tutto.
Mi sono laureata in economia aziendale bancaria con specializzazione assicurativa, anche perché da piccola non giocavo con le Barbie, giocavo a fare l’assicuratrice, ho sempre fatto solo questo lavoro.
Mi sono specializzata in questo settore diventando Broker nel 2011. In famiglia lavoriamo tutti in ambito assicurativo, persino le mie sorelle.
Ma torniamo a noi, e alla nascita del mio progetto
In questi dodici anni da broker di assicurazioni mi sono resa conta di quanta poca cultura assicurativa vi sia nel nostro paese. Soprattutto tra i giovani, sia tra i miei coetanei, sia nelle nuove generazioni, che si affacciano al mondo lavorativo e non hanno nessuna idea dei rischi che vanno ad affrontare giornalmente, sia come professionisti sia come individui.
La cultura del rischio, che va a braccetto con la cultura assicurativa, è alquanto sottovalutata dai giovani di oggi poiché anche poco inglobata nella cultura generale del paese.
E’ come se fossimo tornati indietro, la generazione dei miei genitori era molto più avversa al rischio e alla tutela della famiglia. Ed oggi? Cosa è successo?
Si sente parlare poco di assicurazioni per tutelare la persona, si sente parlare poco di come una famiglia può proteggere il proprio patrimonio da imprevisti, perché di questo si tratta, proteggere il patrimonio dell’individuo e familiare.
Solo adesso, dopo gli eventi che hanno colpito la regione dell’Emila Romagna o dopo il frequente maltempo che ha colpito il nord Italia, si è sentito parlare di polizze per eventi naturali/atmosferici e di polizze per eventi catastrofali e anche in maniera molto confusa.
Perché dopo gli avvenimenti dell’Emilia-Romagna molte persone già assicurate si sono ritrovate con polizze inutili? Perché tali eventi di entità calamitosa, come appunto gli alluvioni/esondazioni non sono eventi naturali ma bensì eventi catastrofici e quindi devono essere assicurati con una polizza specifica.
E’ importante che ogni rischio vada coperto con una polizza specifica.
Ma torniamo a Roma per capire la scarsa cultura assicurativa che ci circonda.
Solo dopo la riforma del codice stradale è stato inserito l’obbligo di stipulare una polizza di responsabilità civile verso terzi per chi utilizza il monopattino. Non solo a Roma, ma in tutte le grandi città ormai l’utilizzo dei monopattini è diventato ingestibile: c’è chi va contromano, chi senza casco, a volte anche in tre senza un minimo controllo, ma soprattutto si circolava senza una tutela assicurativa.
Due anni fa mi sono posta una domanda: perché c’è così poca cultura assicurativa? Perché ci tuteliamo solo dopo l’evento negativo che ci colpisce?
Quindi mi sono detta, come si può divulgare la cultura assicurativa in un modo semplice, in un modo comprensivo, in un modo che sia accessibile e senza l’utilizzo di parole così artefatte e poco comprensibili, avvicinando chi non è del settore?
E cosi ho fatto una ricerca sui principali social e ho scoperto che molte pagine che parlavano di assicurazioni, si limitavano solo a parlare del prodotto, quindi del contratto fatto e confezionato senza approfondire il lavoro che c’è dietro, un lavoro che deve essere fatto con il cliente attraverso l’analisi a 360 gradi delle sue esigenze.
Quindi ho creato questa pagina. Parlo di cultura assicurativa, di cosa c’è dietro a ogni assicurazione, cosa c’è dietro ad ogni bisogno di volersi e doversi assicurare.
Ho realizzato il mio progetto denominato @larassicuratrice, sui principali social, ( Instagram, Facebook, Linkedin) ed ho registrato il marchio.
In poche parole?! “Sono qui per far conoscere il mondo assicurativo con una giusta dose di semplicità e ironia! Chi l’ha detto che per trattare argomenti seri bisogna essere noiosi e utilizzare termini incomprensibili “
Il mio scopo è quello di sensibilizzare le nuove generazioni, che utilizzano queste piattaforme per formarsi ed informarsi, far comprendere che le assicurazioni sono dei veri e propri prodotti che vanno a salvaguardare, in primo luogo il patrimonio dell’individuo, ma anche tutto ciò che lo circonda, la salute, l’aspetto fisico, la vita, la professione, la non autosufficienza, i beni, le case e l’attività lavorativa
Dopotutto abbiamo il nostro avvocato di fiducia al quale ci rivolgiamo in caso di disguidi legali, abbiamo il nostro commercialista al quale ci rivolgiamo per la nostra attività.
E perché non abbiamo il consulente assicurativo di fiducia a cui rivolgersi?
Perché esiste la figura del Risk Manager all’interno delle aziende ma non lo sfruttiamo a dovere?
Perché siamo disposti a pagare un’autovettura ultimo modello anche 50 mila euro ma non siamo disposti poi a stipulare un’assicurazione rc auto che costi 2.000,00€?
Perché ci rivolgiamo a siti online con il rischio di essere truffati?
Questo perché non abbiamo sufficiente cultura assicurativa e perché non abbiamo un consulente assicurativo di riferimento a cui rivolgerci
Come mi piace sempre dire, l’assicurazione è come la tua migliore amica e si vede solo al momento del bisogno!
Un bravo consulente assicurativo insieme al cliente deve fare una fotografia della situazione attuale, sia personale che professionale e da lì si parte, passando poi per un’altra importante fase: il budget.
Il budget assicurativo è quella fetta del nostro patrimonio che deve essere destinata all’assicurazione, fondamentale perché solo analizzando il budget e trovando una soluzione adatta al cliente, possiamo portare avanti una scelta che fa per noi e che non peserà in futuro per le nostre finanze.
Infine vorrei parlare di un altro tema molto importante: il gap tra uomo e donna nell’ambito assicurativo.
Molte donne, mamme, mogli, compagne che ho incontrato, mi hanno detto: “devo sentire mio marito, devo sentire il mio compagno, è lui che decide”, volevo solo capire…non è un caso che le persone che si rivolgono a me per una consulenza assicurativa dopo aver scoperto la mia pagina @larassicuratrice sono più donne che uomini.
Sapere di cultura assicurativa, come la cultura in generale ci rende libere di scegliere senza dover chiedere “il permesso”.
La cultura, la consapevolezza assicurativa rende la donna libera di poter stipulare quella determinata polizza senza il dover chiedere prima a nessuno.
Una mia grande soddisfazione è stata sapere che una mia follower, che era andata in banca per accendere un mutuo per l’acquisto della sua prima casa, conosceva già la polizza vita a tutela del mutuo, conosceva il meccanismo dell’obbligatorietà della polizza incendio e scoppio per l’abitazione.
Addirittura, il marito ne è rimasto meravigliato!!
Questo è stato possibile perché pochi giorni prima avevo trattato l’argomento sulla mia pagina.
Questo è quello che mi piace fare, fare cultura assicurativa, trattare assicurazioni che vadano a tutelare quel preciso bene, quel preciso obiettivo, quel preciso momento della vita, e ricordare di assicurarsi prima che sia troppo tardi ossia quando il danno è già accaduto, quando l’assicurazione non ci puo’ più proteggere.
Durante le consulenze dico sempre:
Diamo un obiettivo alla polizza che andiamo a stipulare, che sia quello di proteggere la propria casa, che sia proteggere la propria vita, solo così avrà senso assicurarsi.
Claudia Giannetti