Ci siamo quasi, il 1° novembre 2023 si avvicina sempre di più. Sicuramente tra i vari santi da celebrare quest’anno una menzione speciale sarà dedicata a San Cristoforo, protettore degli automobilisti e di tutti i viaggiatori. Già, perché proprio nel giorno di Ognissanti è in arrivo il primo passo di quella che promette di essere una vera rivoluzione per la mobilità della Città Eterna. Una rivoluzione green, con uno sguardo concreto al futuro.
La visione: il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile
Il PUMS è un piano strategico di derivazione comunitaria, sviluppato con approccio partecipativo, che si propone di soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone e delle imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita nelle città. Nel caso di Roma Capitale questo piano di medio-lungo periodo (10 anni) è stato adottato a gennaio ’23 e ha da poco concluso la fase partecipativa, nella quale ogni cittadino ha potuto presentare le proprie osservazioni. Il piano redatto sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana e metropolitana, che si correla e coordina con i piani settoriali e urbanistici a scala sovraordinata, avendo come obiettivo principale il miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico e l’integrazione dei servizi per la mobilità.
Il nuovo piano di mobilità di Roma Capitale
Nel contesto del PUMS i primi provvedimenti concreti sono stati annunciati a fine 2022 dall’amministrazione, con un piano di interventi programmati volti a una limitazione progressiva e sempre più stringente dei veicoli all’interno della fascia verde di Roma Capitale, la più estesa d’Europa. L’idea è quella di avere un vero e proprio “controllo totale” della fascia verde, raggiunto mediante l’installazione di telecamere nella totalità dei varchi che impediranno la presenza, anche in sosta, delle auto più inquinanti.
L’elettrico è pronto a spiccare il volo
La transizione elettrica della mobilità privata, così al centro delle discussioni istituzionali e industriali negli ultimi mesi, risulta un elemento focale anche nel piano di sviluppo della città, esplicitamente menzionata in almeno due degli obiettivi specifici del PUMS. Ma non è tutto, Roma sarà anche la prima città ad accelerare lo sviluppo delle infrastrutture dedicate ai velivoli elettrici a decollo verticale: Enel X Way e UrbanV hanno infatti recentemente firmato un accordo per installare punti di ricarica ad hoc in prossimità dei vertiport che stanno sorgendo a Roma e Fiumicino.
Il percorso del Trasporto Pubblico Locale è tracciato
Anche su questo fronte, la Capitale risulta protagonista di un’evoluzione necessaria verso un modello più funzionale e sostenibile: Roma è stata scelta, infatti, tra le dieci città europee al centro del progetto “Upper living lab”, promosso dall’UE. Le città selezionate avranno l’obiettivo di cooperare, sperimentare e dimostrare la fattibilità dei nuovi modelli di mobilità del futuro per ottimizzare l’offerta di trasporto pubblico, in linea con le esigenze e i modelli degli utenti. Concordemente con quanto previsto nel PUMS e nel PNRR, Roma ha presentato un progetto articolato in nove punti, che vanno dalla riduzione del traffico privato nella fascia verde all’incentivazione dell’interscambio multimodale, passando per soluzioni tecnologiche Mobility as a Service per aumentare l’efficienza del TPL.
L’evoluzione della micromobilità tra estensioni e riduzioni
Se è vero che il tema micromobilità riveste in generale una particolare importanza nella transizione della mobilità urbana, ciò è ancor più rilevante per quanto concerne Roma, dove la gestione dell’”ultimo miglio” risulta oltremodo decisiva in virtù della vastità di superficie e dell’attuale distribuzione di linee metropolitane. In questo senso la linea di sviluppo individuata per il prossimo futuro è duplice: da una parte ampliare sensibilmente le piste ciclabili, portandole dai 330km attuali a 480km entro il prossimo Giubileo, dall’altra efficientare la numerosità dei monopattini in sharing, ad oggi spesso oggetto di gestione scellerata a discapito del decoro urbano. Attualmente sono 14.500 e passeranno a 9.000 nei prossimi mesi, con l’obiettivo di monitorarne meglio l’utilizzo e la sicurezza.
Nella Capitale ci si sposterà in MaaS
Roma è anche tra le tre città italiane selezionate per testare il progetto “MaaS4Italy”, insieme con Milano e Napoli. L’obiettivo è quello di educare i cittadini ad un nuovo, facilitato, approccio alla mobilità, abilitato dalla disponibilità di una App “One stop shop”, ossia un’applicazione tramite la quale sarà possibile organizzare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità mediante lo stesso canale, che fornirà supporto dalla pianificazione del viaggio al pagamento. Come spesso accade la semplificazione è però l’attività più complessa; per la realizzazione di questa nuova centrale unica della mobilità, infatti, saranno decisivi una forte integrazione tecnologica ed un accurato utilizzo dei dati messi a disposizione dai vari attori della mobilità, nonché lo sviluppo di una piattaforma tecnologica in grado di dialogare agilmente con numerose interfacce esterne.
La guida autonoma parte dall’Eur
Ultima, ma non in ordine di importanza, nella rassegna dei progetti innovativi e sperimentali in atto o in procinto di partire per la mobilità della Capitale, citiamo la sperimentazione della navetta driverless (senza autista). L’idea del test arriva ancora una volta dall’assessorato alla mobilità del Comune di Roma, con la volontà di portare nella Città Eterna una delle grandi innovazioni del futuro. Il test partirà dall’Eur, la zona forse maggiormente impattata dai flussi di lavoratori di passaggio tra le fermate della metro e le sedi di vari aziende e enti. Le navette oggetto della sperimentazione faranno la spola su itinerari definiti tra le fermate Fermi e Palasport e le sedi delle aziende che aderiranno al programma, per il quale attualmente sono in conversazione numerosi Mobility Manager intervistati proprio dall’assessorato. Il servizio sarà a chiamata, prenotabile tramite un’app, e andrà ad affiancare la normale offerta di TPL, alleggerendo così il carico attuale.
È proprio il caso di dire che, a Roma, qualcosa si muove. E prova a farlo in maniera integrata, sostenibile e proiettata verso il futuro.