Abbiamo intervistato Virginia Raggi, Presidente, e Alessia Salmaso, Direttore Scientifico di Women In Charge On Tour, che stanno ridefinendo la parità di genere attraverso conferenze itineranti in Italia.
Ciao Alessia, benvenuta. Women in Charge on Tour organizza conferenze itineranti sulla parità di genere. Il progetto, partito da Milano, ha fatto tappa a Torino, a Bari, a Catania. Il 13 e il 14 settembre sarà a Roma e continuerà il suo viaggio a Salerno e Bologna prima di concludere questo intenso anno di eventi nuovamente a Milano.
Women in Charge nasce da un’idea di Pier Carlo Barberis (Stati Generali Mondo Lavoro) e in pochi mesi è diventato un hub libero, indipendente e aperto a tutti che organizza spazi di incontro e confronto sul tema della parità di genere su tutto il territorio nazionale. Viaggiamo per raccogliere quanti più punti di vista possibili sul tema, ascoltare e divulgare storie che raccontano di un cambio di paradigma culturale, voci di uomini e donne che hanno costruito il loro successo nei più diversi ambiti sociali, del lavoro, del mondo della cultura e dello sport.
Dove vengono organizzate le conferenze di Women in Charge?
Gli eventi di Women in Charge sono ospitati in location fortemente rappresentative e sempre nuove, come il Teatrino civico di Chivasso (To), la Casa delle Culture di Bari – polo di accoglienza e promozione di attività educative interculturali a favore delle persone immigrate –, e la Scuola Superiore di Catania – centro di eccellenza e di alta formazione dell’ateneo siciliano. A Roma, il 13 settembre, saremo nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, spazio che abbiamo scelto per dialogare con le istituzioni che “abitano” vicine, e il 14 settembre saremo ospiti dell’Università Europea e il nostro evento vedrà anche la partecipazione dell’Istituto di Studi Superiori sulla Donna. Nelle due tappe romane converseremo sui temi del merito e della riorganizzazione valoriale aprendo il dibattito a nuovi modelli di economia e società che pongano al centro la persona.
Come sono organizzate le vostre conferenze?
Le conferenze accolgono più panel, distinti per tematica, omogenei nei contenuti.
In apertura accogliamo storie di donne che raccontano i loro percorsi personali e professionali, le loro esperienze, il loro modo di vedere le cose, senza veli, lasciando trasparire le emozioni, emozionando. È uno spazio dell’anima, mai interrotto, in cui il pubblico incontra non il personaggio, ma la persona. Nel racconto delle vicende che testimoniano come queste donne hanno saputo dare corso al loro personale cammino verso il successo ma anche come hanno trovato la forza di superare determinati ostacoli o rimediare ai loro stessi errori, altre donne, tra il pubblico, apprendono nuovi modelli di comportamento positivi a cui potranno riferirsi.
Poi la conferenza prende un taglio più tecnico riunendo attorno al tavolo una carrellata di testimonianze di manager, imprenditori e professionisti che espongono progetti realmente messi in campo per la parità di genere dalle loro organizzazioni.
L’evento prevede anche un talk dinamico a cui partecipano rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni e dello sport.
Le esperienze e gli interventi di tutti restituiscono un messaggio forte, che risuona potente in ogni conferenza: il cambiamento è possibile e noi abbiamo il diritto di rifondare daccapo la nostra società, di desiderare e costruire un mondo capace di accogliere.
Perché avete scelto di creare un format itinerante?
Ciascun luogo, ciascuna comunità che incontriamo, ogni voce che si alza nella sala arricchiscono il patrimonio culturale di Women in Charge di nuove esperienze, nuove testimonianze, nuove idee e proposte che vanno a confluire nell’evento successivo in cui si fondono con le nuove storie e le iniziative che verranno proposte e raccontate e così via in una sorta di fil rouge che collega idealmente le vite di tutti.
Da una parte all’altra del nostro Paese ci sono donne e uomini che stanno posando le fondamenta di nuova Italia, un paese in cui la diversità sia riconosciuta come un valore e non inclusa in categorie di genere, uomini e donne che credono nel sogno di una società più equa. Sono questi uomini e queste donne la voce e l’anima di Women in Charge.
Virginia, come lavora Women in Charge on Tour?
Women in Charge on Tour è nato con lo scopo di approfondire i temi della parità di genere specialmente attraverso la lente di chi si affaccia o già opera nel mondo del lavoro per avviare un confronto operativo e reale rispetto alle tante opportunità e alle criticità che ciascuno di noi ha incontrato nella propria vita. Ed è proprio da questo confronto diretto che diventa possibile capire quali siano le buone pratiche da diffondere, le “trappole” da cui scappare e anche gli obiettivi ancora da perseguire.
Quali obiettivi vi proponete?
Abbiamo capito subito che Women in Charge on Tour avrebbe rappresentato un osservatorio privilegiato e, per questo, riteniamo che questa esperienza possa servire, da un lato, a condividere le “buone pratiche” che concretamente risultano essere utili nel mondo dello studio, della formazione o del lavoro, dall’altro a creare dei nuovi modelli di donna molto reali da poter proporre alle ragazze che si affacciano oggi nel mondo del lavoro e infine, ancora, stiamo raccogliendo e approfondendo, all’interno di un Libro Bianco che sottoporremo al Governo, alcune proposte operative che emergono nel corso di questi dibattiti.
Chi partecipa?
Le persone che partecipano al Comitato Tecnico Scientifico provengono da differenti esperienze lavorative (imprenditori e imprenditrici, persone del mondo dello sport, dell’arte e della cultura, politici di partiti diversi, professionisti, persone che provengono dal mondo accademico, ecc). Loro, come anche i nostri ospiti nei dibattiti, si confrontano liberamente all’interno di uno spazio che ricostruisce legami e connessioni basate sui nostri temi comuni che si arricchiscono, quindi, di esperienze completamente diverse.
Quali sono i prossimi obiettivi?
Women in Charge on Tour vuole diventare un percorso che si arricchisce ogni anno di esperienze diverse, abbiamo già in animo di avviare “tappe tematiche” dedicate ad argomenti specifici e avviare collaborazioni con le scuole: la vera parità di genere si raggiungerà, infatti, quando non dovremo più parlarne poiché sarà normale che donne e uomini abbiano le sesse opportunità e possibilità, tanto a scuola, quanto nel mondo del lavoro. Ma fino a quel momento, intendiamo lavorare sodo!