Equal è il premio per la pubblicità etica, nato nel 2017 e giunto alla sua ottava edizione. E’ un progetto complesso, un manifesto per l’inclusione, un premio per il superamento degli stereotipi nella comunicazione. E’ un progetto editoriale e al contempo uno strumenot per aziende, scuole e agenzie. Nell’edizione 2024 nasce la categoria ‘public service’ dedicata alla comunicazione degli enti pubblici.
Dal 2017 Equal premia le campagne di comunicazione che promuovono la cultura dell’uguaglianza.
L’evento annuale vanta la regia dell’Art Directors Club che l’aveva inizialmente immaginato come un premio speciale nell’ambito degli ADCI Awards, ma nel tempo Equal ha saputo distinguersi ed emergere grazie alla sempre crescente attenzione che l’adv ha rivolto all’inclusione, con contenuti che sui media hanno saputo parlare di discriminazione e superamento dei gap.
E parte proprio da Roma l’edizione 2024, che apre la porta alla comunicazione istituzionale e sceglie la Capitale per raccontare la nuova veste di un premio che fa della comunicazione inclusiva il suo vessillo.
“La comunicazione nel suo complesso è orizzontale, è quella variabile costante che a prescindere dal contenuto di specie può supportare qualsiasi tipo di progetto” lo dice Camilla Cutuli del Dipartimento Trasformazione Digitale di Roma Capitale, spiegando poi che “pari opportunità e comunicazione in questo si assomigliano, sono il boost che incrementa l’efficacia dei progetti. Lo sforzo che proviamo a fare tutti i giorni è concepire l’uguaglianza come un dato di fatto, e perseguirla e integrarla in ogni strategia e piano di lavoro”. La pubblicità riveste il ruolo di leva strategica quando si parla di parità di genere e integrazione, uno strumento imprescindibile ormai per contrastare la diversità di genere, ed è per questo che Roma ha deciso di valorizzare il progetto Equal, concepito dall’Art Directors Club Italiano
“Stiamo cercando di aprire le porte al mondo della comunicazione e alle associazioni, alla creatività in generale ed è uno dei tanti elementi che compongono la trasformazione della città che punta a diventare sempre più moderna e innovativa”. Pierluca Tagadiello direttore comunicazione, che annuncia anche l’intesa raggiunta con ADC che ha accolto la comunicazione pubblica fra le categorie dell’ADC Award che si terrà dopo l’estate, “è un percorso fatto insieme ad ADC che darà più dignità e riconoscibilità ad un settore fondamentale che è quello della comunicazione pubblica”.
Il riferimento a Equal è chiaro. Il premio nato nel 2017 da un’intuizione di Stefania Siani, presidente dell’Adci, che lo presenta così: “Non è solo un premio ma un progetto, Equal è inclusivo già a partire dal logo, che è stato disegnato dai ragazzi del politecnico di Milano – che hanno curato anche il naming e l’immagine coordinata – e tende a promuovere l’uguaglianza attraverso le rappresentazioni mediatiche”. Inizialmente nato per lavorare sulle emozioni delle rappresentazioni di genere, Equal si evolve nel tempo, conservando costanti i valori di inclusione da cui è stato ispirato.
Valentina Amenta di ADCI parla di un progetto in continua evoluzione, con l’ambizione che un giorno non ci sia più bisogno di azioni e sensibilizzazioni come questa, perchè vorrebbe dire che il lavoro condotto nel tempo ha portato il risultato sperato: far diventare l’integrazione un argomento vecchio, un problema superato.
Gli esperti a confronto sul tema dell’inclusione
Alessandra Marinacci di Tim Group è la responsabile brand, che racconta l’impegno che contraddistingue l’azienda, che ha promosso numerose iniziative per parità di genere, per il superamento delle barriere e degli stereotipi.
“Tim ha cambiato il modo in cui le persone comunicano, lavorano, e questo impegno nell’accompagnare questo gruppo ci ha fatto sentire senso di responsabilità da un punto di vista culturale, nella parità di genere abbiamo visto sfida per i brand che come noi hanno grosso impatto a livello della comunicazione. Crediamo fortemente che la parità non sia solo bella da vedere ma requisito fondamentale per la crescita“
I Vincitori delle scorse edizioni
I vari brand che si sono avvicendati sul podio di Equal hanno saputo veicolare messaggi di inclusione attiva, come nel caso della campagna #DoitTogheter di Indesit, che si è aggiudicata l’edizione 2017 del premio. “Prima di questa campagna nessuno aveva messo in evidenza la diversity identity e inclusion, è stata premiata per essere l’antesignana della tematizzazione per la disparità delle donne nell’occuparsi delle questioni familiari”.
Già dal secondo anno Equal amplia lo spettro e punta a valorizzare campagne e progetti di comunicazione impegnati nel superamento di ogni forma di disuguaglianza, religione, razza, età, condizioni di salute, in aggiunta alla disparità di genere, e comincia a porsi come momento di confronto, dibattito e strumento virtuoso di promozione dell’impegno dei brand che, attraverso la loro comunicazione, veicolano contenuti sociali e inclusivi.
E’ il caso di Ikea che si aggiudica per la prima volta il Premio nell’edizione 2018 con il progetto The Room. Con il claim ‘In Ikea trovi posto per tutto, ma non c’è spazio per la violenza’ la campagna celebrava il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nel 2019 è stata la volta della campagna la BUU (Brothers Universally United) promossa dall’Inter e premiata per aver posto all’attenzione il tema dell’inclusione etnica con una campagna che ha riscosso grande successo anche sui social.
Nel 2020 è Netflix ad aggiudicarsi il premio Equal, con la campagna di promozione della serie ‘Luna Nera’, che punta l’attenzione sui social media e le piattaforme digitali dove sempre più spesso si assiste alla diffusione di atteggiamenti e linguaggi violenti nei confronti delle donne. ‘Luna Nera’ focalizza il suo concept sulla ‘caccia alle streghe’ che viene perpetrata online, e coinvolge testimonial del mondo dello spettacolo e della cultura per rappresentare l’importanza delle parole, anche e soprattutto online.
‘The Hiring Chain’ realizzata per CoorDown, Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down, si aggiudica il premio Equal nel 2021. La traduzione letterale è ‘la catena dell’assunzione’, e la campagna adv si è distinta per essere riuscita a fare molto di più che denunciare semplicemente un problema, ha voluto proporre una soluzione. A dare forza a questo progetto, realizzato in collaborazione con Linkedin, c’è l’attenzione al tema della disabilità e la capacità di incarnare i valori di Equal proponendo soluzioni per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità.
Il vincitore del 2022 è Windtre con la campagna dedicata alle Gamer. Il 74% delle gamer online spegne il microfono mentre gioca, a causa dei commenti spesso sessisti che i ragazzi rivolgono loro. E allora nasce l’idea di questo esperimento: un ragazzo si finge donna e comincia a giocare…
Nel 2022 è stata la volta di ‘Discovery billboard’ una campagna Terre des hommes firmata da Acne Milano. Nel capoluogo lombardo ci sono 121 statue, e nessuna dedicata alle donne. Nasce così questa iniziativa “Una statua per le bambine” che posiziona nei luoghi più iconici della città, delle installazioni con piccole statue dedicate alle figure femminili di riferimento internazionale, perchè diventino “role model” per tutte le bambine.
Premio Equal 2023. Ancora una volta è Ikea a salire sul podio del vincitore. Con il progetto “Sakarhet una serratura per chiudersi nell’armadio, in caso di pericolo”. Un prodotto che non esiste lanciato con una campagna fake, con il claime’ (falsa pubblicità per promuoverlo) ‘nessuna donna dovrebbe cercare un rifugio dalla propria casa’.
La qualità dei progetti selezionati e premiati da Equal è stata poi spesso premiata anche con altri prestigiosi riconoscimenti, come i Cannes Lions. A sottolineare il fatto che il tema dell’inclusione può diventare portante nell’advertising di qualità.