Coovino è tra gli sponsor della Rome Future Week 2024. Ecco l’intervista a Francesco Caggiano, CEO&Founder, che ci ha portato nell’affascinante mondo del vino raccontandoci meglio come funziona e come è nata l’idea di questo progetto innovativo rivolto agli appassionati e agli operatori del settore.
Coovino ha introdotto un approccio innovativo alla degustazione del vino. Come è nata l’idea e qual è stato il percorso che ha portato alla creazione della vostra startup?
L’idea di Coovino è nata durante il mio percorso per diventare sommelier, un periodo di vera e propria estasi enologica. Man mano che mi addentravo in questo affascinante mondo, cresceva in me il desiderio di scoprire e gustare vini sempre più interessanti. Tuttavia, mi sono presto reso conto che non era così facile come immaginavo: ogni volta che volevo condividere una bottiglia speciale con i miei amici, spesso non riuscivo a farlo perché nessuno di loro condivideva la mia stessa passione.
Quando, raramente, riuscivo a stappare una bottiglia iconica, mi rendevo conto che non potevo godere appieno dell’esperienza, poiché ero l’unico a comprendere e apprezzare il valore di quel vino. Nel frattempo, sui social media, vedevo persone che partecipavano a degustazioni di vini ben più importanti di quelli che riuscivo a provare io, e questo mi spingeva a interrogarmi sul motivo per cui non riuscissi ad accedere a quelle stesse opportunità.
La risposta che mi sono dato ha cambiato radicalmente il mio modo di vedere il vino. La barriera non era il prezzo delle bottiglie, ma il network. Il mio gruppo di amici, le mie conoscenze, il mio network, semplicemente non erano in linea con la mia passione e quindi non mi permettevano di vivere quel tipo di esperienze.
Da questa consapevolezza è nata la convinzione che, qualunque sia la tua passione (per noi, il vino), non puoi viverla pienamente se non ti circondi di persone che condividono lo stesso interesse.
Partendo da questa intuizione, abbiamo costruito un modello di business, e così è nata Coovino: un’app mobile che consente ai wine lover di creare o partecipare a tavoli di degustazione, che noi chiamiamo “Tasting Table”.
In che modo la tecnologia e la digitalizzazione sono centrali nel modello di business di Coovino, e come stanno rivoluzionando l’esperienza per la community di wine lover?
La tecnologia è un elemento fondamentale per sostenere il nostro modello di business. Prima di approfondire l’impatto della digitalizzazione, è utile spiegare brevemente come funziona Coovino. Se sei un wine lover e possiedi una bottiglia, tramite la nostra app puoi decidere di condividerla con altri appassionati. Con pochi e semplici passaggi, ti basta fotografare la bottiglia, caricarla sull’app, impostare il prezzo, il numero di persone con cui desideri degustarla, l’indirizzo, la data e l’orario, e poi aprire un Tasting Table. Puoi invitare direttamente persone che sai essere appassionate, condividendo un invito tramite WhatsApp, oppure attendere che altri appassionati, geolocalizzandosi in zona, decidano di aggregarsi.
In questo contesto, la tecnologia gioca un ruolo cruciale in ogni fase del processo. Permette all’host di organizzare una degustazione in modo rapido e intuitivo, con la possibilità di raggiungere un numero vastissimo di altri wine lover. Inoltre, ci consente di gestire agevolmente tutti gli aspetti legati ai pagamenti. In altre parole, grazie a un’app come la nostra, ogni appassionato può accedere a una varietà infinita di bottiglie, incontrare nuovi appassionati al di fuori della propria cerchia abituale, condividere esperienze uniche e dividere il costo di una bottiglia.
Con le prossime release dell’app, l’esperienza sarà ulteriormente arricchita: gli utenti potranno tenere traccia di tutte le bottiglie stappate, creando una sorta di diario delle degustazioni, monitorare i propri progressi e interagire con altri appassionati attraverso il loro profilo.
È importante sottolineare che, nonostante la centralità della tecnologia, il nostro obiettivo rimane fermamente quello di facilitare la condivisione di una bottiglia di vino con altri appassionati. La tecnologia è al servizio di questo scopo primordiale: riportare il vino al suo ruolo essenziale, quello di essere condiviso e apprezzato insieme, al di là di ogni tecnicismo.
Coovino non si rivolge solo ai singoli appassionati ma anche agli operatori del settore come wine bar e ristoranti. Quali vantaggi offre la vostra piattaforma ai professionisti del settore enogastronomico e come sta cambiando il loro modo di interagire con i clienti?
Iniziamo col dire che, per un ristoratore, il vino rappresenta un vero e proprio asset. Molti ristoranti e vinerie hanno diverse centinaia di migliaia di euro (e non esagero) immobilizzati in bottiglie conservate in cantina. Perciò, oltre all’aspetto culinario, è fondamentale per un ristoratore far muovere quelle bottiglie, stapparle e venderle. Coovino diventa, per il mondo Horeca, uno strumento di marketing straordinario.
I ristoratori possono diventare host di Tasting Table (TT) e organizzare degustazioni nel proprio locale, specialmente durante i giorni infrasettimanali, quando l’afflusso di clienti può essere minore. In questo modo, è possibile attirare nuovi clienti in modo semplice, clienti che sono interessati a provare quella specifica bottiglia.
Il vino, quindi, diventa una leva strategica per portare nuovi clienti nel locale, generando ulteriore fatturato. Inoltre, essere presenti sulla nostra app permette ai ristoratori di definire un posizionamento chiaro del loro locale all’interno del mondo del vino. Oggi, fortunatamente, il livello di consapevolezza e conoscenza del cliente è cresciuto notevolmente. Coovino offre ai ristoratori uno strumento per restare al passo con le richieste e le esigenze di questi clienti sempre più preparati.
Quali sfide avete affrontato durante lo sviluppo del progetto e quali traguardi avete raggiunto finora che vi rendono particolarmente orgogliosi?
Come tutte le nuove imprese, abbiamo affrontato numerose difficoltà e sfide, e continuiamo a farlo anche oggi. Durante le fasi iniziali, come spesso accade, abbiamo commesso degli errori, ma nonostante ciò, siamo estremamente orgogliosi e soddisfatti dell’evoluzione del nostro progetto.
Ci sono due aspetti che ci rendono particolarmente fieri. Il primo è l’aver saputo intercettare una serie di bandi regionali e nazionali che ci hanno supportato, soprattutto nella fase iniziale di programmazione e sviluppo. Questo ci ha permesso di ottenere le risorse necessarie per dare vita al progetto.
Il secondo traguardo è stato il successo del nostro primo aumento di capitale, che ha coinvolto una serie di imprenditori che hanno creduto nella nostra visione e hanno deciso di investire in Coovino. In entrambi i casi, ciò che ci rende orgogliosi non è solo l’aspetto finanziario, ma la fiducia che abbiamo ricevuto sia a livello istituzionale sia a livello privato. Per una startup, questa fiducia è come pura benzina nel serbatoio.
Un altro elemento che ci riempie di soddisfazione è la capacità che abbiamo dimostrato di evolverci. Non ci siamo limitati a sviluppare un’app, ma abbiamo trasformato Coovino in un vero e proprio ecosistema dedicato al mondo del vino. Oggi, ad esempio, abbiamo creato un format unico e stimolante chiamato “Special Table”. Si tratta di Tasting Table “speciali”, degustazioni che si svolgono in contesti insoliti, lontani dalle tradizionali location legate al vino: biblioteche, palazzi storici, musei, serre, spazi creativi di artisti, e così via. Contaminiamo la degustazione con un elemento culturale, che può spaziare dall’arte alla letteratura, dall’astronomia alla storia. Invitiamo un produttore e viviamo esperienze di degustazione uniche e coinvolgenti.
In futuro, l’ecosistema di Coovino si arricchirà ulteriormente con corsi sul vino e un grande evento, portando ancora più valore alla nostra community.
Guardando al futuro, quali sono le prossime evoluzioni e innovazioni che avete in mente per Coovino? Come pensate di continuare a trasformare il mondo della degustazione del vino nei prossimi anni?
Guardando al futuro, abbiamo molte nuove idee. Il paradosso è che, per innovare e portare il mondo del vino verso il futuro, crediamo che l’unico modo sia riportarlo al suo aspetto più essenziale: essere uno straordinario mezzo di interazione e condivisione. Il nostro obiettivo è quello di spogliare il vino da una serie di sovrastrutture ed eccessivi tecnicismi, restituendogli il ruolo primordiale di connettore tra le persone.
Continueremo a migliorare la nostra app, rendendola sempre più coinvolgente e interattiva. Stiamo lavorando per introdurre nuovi aspetti formativi e dinamiche di gamification, ma non voglio svelare troppo!
Inoltre, stiamo lavorando all’ampliamento del nostro ecosistema. Crediamo molto nel potenziale dell’evento che realizzeremo la prossima primavera, un evento che sarà molto diverso dai tradizionali eventi, fiere o sagre del vino. Il nostro obiettivo è continuare a trasformare l’esperienza della degustazione, rendendola accessibile, autentica e, soprattutto, capace di creare connessioni reali tra le persone. Siamo entusiasti delle prossime evoluzioni e non vediamo l’ora di condividerle con la nostra community.
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