15 - 21 Settembre 2025, Roma

Intervista esclusiva a Onorio Rebecchini: Roma e Lazio nell’industria degli eventi

Siamo onorati di avere l’opportunità di intervistare Onorio Rebecchini, Presidente del Convention Bureau Roma e Lazio (CBReL).

Roma è stata a lungo impegnata in una corsa competitiva con altre importanti città italiane ed europee nel settore della meeting industry. Negli ultimi anni, sembra che la città abbia fatto passi da gigante. Potrebbe illustrarci i principali fattori che hanno alimentato questa evoluzione? Qual è stato l’impatto della pandemia di COVID-19 su questo processo di trasformazione?

La crescita di Roma e Lazio come destinazione per eventi e congressi è stata guidata dalla combinazione di molteplici fattori che hanno contribuito al posizionamento della Capitale nella Top 20 mondiale della graduatoria stilata da ICCA, dimostrando una crescita positiva e costante negli ultimi quattro anni.

Oltre a una posizione strategica facilmente accessibile da ogni parte del mondo attraverso il sistema degli Aeroporti di Roma, l’intero territorio regionale è caratterizzato da importanti asset strategici e inimitabili fattori di attrazione: un’importante presenza di strutture congressuali d’eccellenza, una solida offerta commerciale di alta gamma caratterizzata dai brand più iconici del Made in Italy, un inestimabile patrimonio storico-culturale, una naturale vocazione per il turismo wellness, una forte concentrazione di strutture ricettive di lusso e business oriented, ville e dimore di pregio e una significativa offerta enogastronomica e di ristorazione stellata.

Unitamente a ciò, la forte attenzione delle istituzioni e l’interazione positiva tra il settore pubblico e quello privato sono state essenziali per migliorare le infrastrutture e servizi, promuovere la destinazione nei mercati B2B e B2C e attrarre grandi eventi di respiro internazionale.

L’esplosione della pandemia, con la conseguente cancellazione della quasi totalità degli eventi in programma e la forzata interruzione delle attività per oltre un anno, se in un primo luogo ha evidenziato la fragilità dei processi su cui si basava l’intera filiera della meeting industry, ha poi dato risalto anche alla notevole capacità di resilienza e reazione ai cambiamenti dell’industria del turismo.

Nonostante il Covid-19 abbia drammaticamente stravolto equilibri sociali ed economici, causando significative perdite di entrate per venue congressuali, strutture ricettive e aziende di servizi, la pandemia ha sollecitato profonde riflessioni innescando un potente acceleratore, incoraggiando pratiche sostenibili e più responsabili per la gestione e sviluppo degli eventi.

Si pensi, ad esempio, all’esigenza di attuare una digitalizzazione dei processi aziendali, spingendo organizzatori e fornitori a implementare soluzioni innovative per supportare eventi virtuali e ibridi.

Il 2023 sta registrando un trend positivo in termini di flussi turistici e, nonostante i dati in nostro possesso siano molto incoraggianti, dobbiamo continuare a lavorare per potenziare il settore turistico e andare oltre la ripartenza.

Nell’ottica della continua evoluzione di Roma e Lazio come hub per eventi, quali aspetti ritiene necessitino ulteriori miglioramenti o rafforzamenti? Quali strategie potrebbero essere adottate per aumentare ulteriormente l’attrattiva dell’intero territorio regionale per i visitatori e i partecipanti agli eventi?

Come riportato da un recente studio della Rome Business School (L’impatto del turismo in Italia, 2023), il 37,7% dei viaggiatori internazionali sceglie l’Italia in quanto attratto da driver strategici per il nostro turismo: cultura, enogastronomia e grandi eventi. Nello specifico, Roma è al 4° posto per destinazione più popolare al mondo – guadagnando ben 2 posizioni rispetto al 2022 – e al 1° posto per enogastronomia.

Nonostante Roma e Lazio siano tra le mete più desiderate per lo sviluppo di progetti internazionali, registrando una forte attrazione per concorrere su gare europee e mondiali, c’è ancora molto da fare ed è necessario individuare e definire – in accordo con le istituzioni e le associazioni di categoria – dei chiari incentivi di destinazione al pari dei nostri competitor.

Inoltre, per aumentare ulteriormente l’attrattività regionale, è fondamentale potenziare le nostre strutture, trasporti e infrastrutture, migliorando aree e collegamenti del sistema congressuale e ricettivo, incoraggiare maggiormente politiche e iniziative sostenibili, riducendo l’impatto ambientale negativo in favore delle pratiche ecologiche e, sulla scia di un iter programmatico già avviato con Roma Capitale e Regione Lazio, risulta necessario continuare a investire in attività e campagne di comunicazione mirate che mettano in risalto la nostra offerta turistica congressuale aumentandone la visibilità in Italia e all’estero.

Questo richiede una pianificazione attenta, coinvolgendo attivamente le comunità locali al fine di comprenderne i bisogni e le aspettative, e una forte e virtuosa sinergia pubblico-privata per attuare iniziative a lungo termine in grado di ampliare l’offerta turistica e garantire alti standard qualitativi della destinazione.

Il CBReL svolge un ruolo essenziale nell’ecosistema regionale, facilitando la connessione tra i vari stakeholder. Potrebbe descrivere più dettagliatamente come il Bureau contribuisce a migliorare l’esperienza complessiva durante gli eventi?

Il CBReL è l’organismo ufficiale di promozione dell’offerta e dei servizi di Roma e Lazio sui mercati nazionali e internazionali della meeting industry. È una struttura relativamente giovane, nata nel 2017 dalla lungimiranza delle principali associazioni di categoria unitamente alle istituzioni rappresentative del territorio, Roma Capitale e Regione Lazio.

Rappresentiamo oltre 150 associati e partner, tra i principali operatori economici del territorio, quali centri congressuali, poli fieristici, strutture ricettive business e luxury oriented, player strategici legati al settore dei trasporti, grandi operatori dello sport e della cultura, agenzie PCO e DMC, società di catering e service provider.

Assumiamo un ruolo centrare nell’ecosistema turistico regionale, in quanto, i meeting organizer e le aziende corporate internazionali hanno trovato nel Bureau un interlocutore che fino a pochi anni fa non esisteva: oggi, chi vuole indire una gara tra città europee per eventi di respiro internazionale ha finalmente un organismo a cui rivolgersi ufficialmente per approfondire l’offerta turistica di Roma e Lazio in termini di organizzazione, accoglienza, trasporti e servizi.

Parallelamente a ciò, il CBReL offre supporto agli organizzatori di eventi e congressi fornendo loro informazioni dettagliate sul territorio, sulla disponibilità di location e strutture, sulle opzioni di pernottamento e servizi logistici, semplificando notevolmente i processi decisionali per la scelta di una destinazione.

L’attività di scouting delle opportunità per rafforzare il turismo legato alla meeting industry prevede, inoltre, la promozione diretta della destinazione attraverso attività di comunicazione e marketing e la realizzazione di ricerche e analisi del settore per monitorare le tendenze del mercato e migliorare la qualità dei servizi offerti.

Di pari passo al lavoro più istituzionale, oltre a facilitare l’incontro tra domanda e offerta e favorire il dialogo tra gli attori del settore pubblico e privato, sviluppiamo fam trip ed experience turistiche altamente personalizzate con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di viaggio dei partecipanti, incoraggiandoli a prolungare il loro soggiorno per scoprire le eccellenze del territorio a 360°.

Volgendo lo sguardo al futuro di Roma e Lazio, quali tendenze e progressi prevede per la destinazione nel contesto della meeting industry nei prossimi anni? Sarebbe disposto a condividere le sue prospettive e pronostici sul coinvolgimento di Roma nell’EXPO 2030? Quali vantaggi e impatti potrebbe avere un evento di tale portata sulla città?

Guardando al futuro di Roma e Lazio, possiamo intravedere dei driver che giocheranno un ruolo fondamentale nello sviluppo della meeting industry.

Siamo fortemente convinti che i grandi eventi di richiamo internazionale rappresentino una grande vetrina per presidiare i mercati e consolidare l’appeal del brand Roma e Lazio nel suo insieme.

Competizioni internazionali come la Ryder Cup, 3° evento mediatico nel mondo con centinaia di milioni di spettatori, e l’appuntamento religioso del prossimo Giubileo, con almeno 35 milioni di turisti-pellegrini attesi nella Capitale solamente per le celebrazioni dell’Anno Santo, riposizioneranno la nostra offerta a livello mondiale.

A tal ragione, dobbiamo insistere su questa linea strategica auspicando di poter ospitare l’Expo 2030, l’evento per eccellenza, in grado di attrarre non solo turisti da ogni continente ma anche generare indotto e occupazione e ottenere investimenti importanti per realizzare opere pubbliche e superare gap strutturali e infrastrutturali.

Inoltre, l’attenzione mediatica e l’interesse generato da un evento di tale portata avrà indubbiamente un impatto significativo sulla notorietà del brand di Roma e Lazio, attirando un pubblico diversificato, incentivando il turismo di ritorno e promuovendo la destagionalizzazione in modo tale da poter supportare gli operatori del turismo e l’indotto – diretto e indiretto – anche nei periodi di bassa stagione.

In questi anni si sta delineando un nuovo profilo del viaggiatore, il turista che desidera sempre più un’esperienza attenta alla sostenibilità, ricercando città accessibili e fortemente innovative a livello di fruibilità digitale e culturale.

A tal ragione la legacy dei grandi eventi, attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e di iniziative a forte impatto sociale, è quella di avvicinarci maggiormente alla sensibilità dei turisti, non solo verso temi quali sostenibilità e impatto ambientale, ma anche alla loro digital experience, generando un engagement prima che raggiungano la destinazione e migliorando l’accessibilità e l’esperienza di viaggio una volta in loco.

Una sfida importante che, se ben pianificata e gestita, consentirà di stimolare positivamente la curva di domanda comportando, di conseguenza, un apprezzamento della curva di offerta.

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