Nel cuore del quartiere Ostiense, il campus NABA è diventato il teatro di un’iniziativa straordinaria che unisce design, innovazione e sostenibilità. Gli studenti di NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, supportati dai loro professori, hanno collaborato infatti con ROAD ed ENI per ripensare gli spazi del campus, con l’obiettivo di valorizzarli e renderli più accessibili alla comunità locale.
Effetto Gazometro: il design al servizio del territorio
Uno dei progetti vincitori, intitolato “Effetto Gazometro”, ha preso ispirazione dalla maestosità del Gazometro, simbolo iconico del quartiere Ostiense e della Roma industriale. Federico Giuberti, uno degli ideatori del progetto, descrive così la sua esperienza:
“Entrare nel Gazometro la prima volta è stato travolgente. Ci siamo sentiti piccoli di fronte a questa struttura imponente, che racchiude in sé il passato industriale della città. Volevamo tradurre questa emozione in oggetti scalabili, accessibili a tutti, capaci di creare connessioni tra le persone e raccontare una storia.”
Il progetto ha trasformato il Gazometro in una metafora: un ponte tra passato e futuro. L’idea è quella di rendere vivi e fruibili questi spazi, non solo come memoria storica, ma come elementi attivi di rigenerazione urbana.
“Progetti come questo non solo valorizzano simboli iconici, ma contribuiscono a far rivivere quartieri come l’Ostiense, trasformandoli in luoghi di aggregazione, innovazione e crescita sociale.”
La funzione sociale del design: bellezza e intelligenza
Il progetto riflette una visione profonda del ruolo del design. Federico sottolinea:
“Il design non è solo estetica, è risoluzione di problemi. Ha il potere di trasformare oggetti in esperienze, di veicolare messaggi e di dare nuova vita a simboli dimenticati. In un mondo saturo di oggetti, il nostro compito è progettare con intelligenza, creando qualcosa che abbia significato e racconti una storia.”
Attraverso il “modulo Gazometro,” gli studenti hanno creato strutture multifunzionali che integrano bellezza, sostenibilità e innovazione. Queste installazioni, una volta realizzate, potrebbero non solo abbellire gli spazi, ma renderli anche più inclusivi e interattivi, favorendo il dialogo tra le persone e l’ambiente circostante.
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Roma, il Gazometro e la rigenerazione urbana
Il Gazometro è molto più di un monumento industriale: è un simbolo del cambiamento e del potenziale delle città di reinventarsi. A Roma, quartieri come Ostiense stanno diventando laboratori di innovazione, dove la creatività incontra la sostenibilità.
“Abbiamo voluto dimostrare che spazi apparentemente obsoleti possono trasformarsi in luoghi vitali, capaci di ispirare nuove generazioni e creare connessioni tra passato, presente e futuro,” spiega Federico.
La rigenerazione urbana non è solo una questione estetica, ma anche sociale: significa restituire valore a spazi dimenticati, renderli accessibili e farli diventare catalizzatori di interazioni e nuove idee. Come evidenziato nel progetto “Effetto Gazometro,” il design diventa uno strumento per costruire una città più vivibile, aperta e inclusiva.
Un’occasione per crescere e guardare al futuro
Per gli studenti di NABA, questa collaborazione con ENI è stata un’occasione unica per confrontarsi con un cliente reale e sperimentare il loro potenziale creativo in un contesto concreto. Federico conclude:
“Collaborare con un’azienda come ENI ci ha insegnato tantissimo. Abbiamo imparato a pensare in grande, a gestire le complessità di un progetto reale e a credere nel potere trasformativo del design.”
Rome Future Week® celebra queste iniziative, che dimostrano come il design, l’innovazione e la collaborazione possano trasformare le città e il modo in cui viviamo gli spazi. Il Gazometro, un tempo simbolo dell’industria, si trasforma oggi in un simbolo di rigenerazione e speranza.