Nel 2020, l’Italia guadagnava già la palma di Paese più avanzato nel campo del turismo digitale tra le grandi economie mondiali.
Questo successo è stato reso possibile grazie all’implementazione di nuove tecnologie digitali e il lavoro di numerose start up. Perché di tutti i settori dell’economia, quello dove la trasformazione digitale è cominciata da tempo è quello del turismo.
È stata un’evoluzione silenziosa attraverso miglioramenti graduali, continui e impercettibili dei software e della rete digitale, che sono oggi ben presenti.
Nello specifico settore del turismo, lo sviluppo digitale si intende come la possibilità di visitare virtualmente una città, un monumento senza spostarsi da casa sua ma anche di visitare la città in presenza con una serie di strumenti tecnologici che aiutano a rendere l’esperienza indimenticabile.
Ad esempio, nella città di Roma, spuntano spazi informatici assistiti con informazioni sull’accoglienza e la promozione di nuovi itinerari turistici; la possibilità di collegarsi in rete, di trovare in un clic una colonnina di ricarica elettrica, un’auto, un albergo con una vista indimenticabile sul Colosseo.
Queste diverse scelte sono possibili per rispondere alle aspettative più disparate perché non tutti i turisti hanno lo stesso target: c’è chi viene a Roma per scoprirne il patrimonio artistico-culturale, per fare affari, per vivere un matrimonio speciale, per frequentare scuole e università o fare viaggi di istruzione, per immergersi nella movida romana e nelle vie dello shopping.
Oggi queste opportunità esistono grazie all’esistenza di App specifiche da scaricare gratuitamente e di strumenti digitali che costruiscono percorsi in funzione del target turistico.
Di fatto questo nuovo modo di vivere il turismo attrae un numero sempre più significativo di persone.

L’illustrazione di questa riflessione è realizzata con un immagine estratta dal fantastico video di inaugurazione della Rome Future Week® del compositore Philip Abussi.
Fabienne Flesia