Intervista a Manuela Pagella, responsabile di Open Innovation in Acea
ROAD, il Rome Advanced District situato nell’area del Gazometro di Roma Ostiense, è un hub imprenditoriale progettato per promuovere la collaborazione e la co-creazione tra diverse realtà, pubbliche e private, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica, favorire la crescita tecnologica e scientifica, e sviluppare soluzioni innovative che rispondono alle sfide globali legate alla sostenibilità.
Nato dalla visione di una rete di imprese come Eni, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco, Gruppo FS e NextChem (Maire), oggi è un luogo simbolo per la contaminazione di idee e competenze per l’innovazione continua.
ROAD sarà main partner della Rome Future Week 2024 e per conoscere meglio il ruolo che riveste nell’ecosistema innovativo e i progetti a cui sta lavorando, abbiamo dedicato uno spazio per intervistare la rete di imprese che lo animano.
Questa è l’intervista a Manuela Pagella, responsabile di Open Innovation in Acea.
Quali sono le principali innovazioni che state testando con i partner dell’ecosistema ROAD? E quali sono i progetti per il futuro?
Grazie alle interlocuzioni avute con le aziende retiste abbiamo ad esempio individuato una tecnologia derivante da altri settori, basata sull’utilizzo delle vibrazioni acustiche, che con i dovuti adattamenti potrebbe essere utilizzata per la ricerca di perdite idriche su condotte a pressione.
Riguardo le progettualità future in ambito ROAD ed in particolare nell’ambito del cantiere Ecosystem, abbiamo avviato un’iniziativa congiunta sul Water Management, da noi coordinata, orientata alla valorizzazione di acque reflue. Stiamo valutando alcuni casi d’uso che riguardano, ad esempio, l’introduzione di soluzioni innovative per la gestione delle acque reflue inerenti alle infrastrutture di mobilità per consentire il riutilizzo per scopi alternativi, che contemplano sia uso di acqua potabile che non potabile.
Come state utilizzando le vostre competenze nel campo dell’acqua e dell’ambiente per creare un ecosistema intelligente all’interno di ROAD?
Considerando che l’obiettivo dell’ecosistema è affrontare le sfide della transizione energetica e digitale, ma anche dell’ambiente e delle risorse idriche, direi che siamo le persone giuste al posto giusto e possiamo contare su solidi know-how ed esperienze in ambito idrico e ambientale. Acea, per sua missione, contribuisce attivamente alla gestione sostenibile dell’acqua e all’educazione ambientale, promuovendo una visione olistica per la tutela delle risorse del pianeta.
Nel contesto di ROAD, considerando che le sfide comuni richiedono un approccio collaborativo, l’elemento vincente è proprio l’unione delle competenze diverse delle diverse Corporate. Nel progetto che vi ho descritto poco fa, ad esempio, portiamo come Acea le nostre competenze in ambito di depurazione per identificare delle soluzioni ad hoc per consentire il riuso dell’acqua.
ROAD è anche un luogo aperto ai nuovi talenti, oltre che un centro di conoscenza e ricerca avanzata. Quali sono le figure chiave che, secondo Acea, servono oggi per vincere le sfide della transizione energetica?
È fondamentale comprendere che la transizione energetica richiede non solo competenze tecniche, ma anche una visione olistica che integri aspetti economici, umanistici e sociali.
Pensando alle competenze tecniche vengono subito in mente figure ingegneristiche, come ingegneri specializzati in energia e ambiente, oltre a esperti in infrastrutture e reti elettriche, ma in ambito tecnico sono altrettanto importanti data scientists e analisti. Sono altresì necessari esperti in politiche energetiche e regolamentari, nonché esperti in economia dell’energia e finanza sostenibile.
E da ultimo, ma non per importanza, sono fondamentali figure di stampo umanistico, come i comunicatori, gli esperti di politiche pubbliche e i sociologi, che contribuiscono a coinvolgere la comunità aiutando a creare consapevolezza e ad adottare comportamenti sostenibili.
La transizione energetica richiede un approccio multidisciplinare, dove competenze tecniche, economiche e umanistiche collaborano per un futuro sostenibile.